Pericoli in montagna parte 1°(pericoli soggettivi)

Tutto ciò che è riportato in queste due sezioni (pericoli in montagna parte 1 e parte 2) proviene dal Corso di Escursionismo di Base  – Club Alpino Italiano  – sede di Potenza ed è stato scelto per la facile ed esauriente spiegazione di ogni eventuale pericolo che possa occorrere in montagna.

Pericoli in montagna

Pur non essendo possibile una distinzione assoluta tra i vari tipi di pericolo a cui va incontro chi frequenta la montagna, è uso dividerli in:

PERICOLI SOGGETTIVI

PERICOLI OGGETTIVI (diretti ed indiretti)

I pericolo soggettivi sono strettamente legati alla nostra persona e al nostro comportamento e possono essere attribuili a:

DEFICIENZE DI CARATTERE FISICO E PSICHICO

MANCANZA DI TECNICA E DI ESPERIENZA

MANCANZA DI ALLENAMENTO E DI PREPARAZIONE SPECIFICA

DISATTENZIONE

EQUIPAGGIAMENTO INSUFFICIENTE O NON APPROPRIATO

 PERICOLI SOGGETTIVI 

DEFICIENZE DI CARATTERE FISICO E PSICHICO

Talvolta la passione e l’entusiasmo portano a non tener conto delle limitazioni alla efficienza fisica dovute spesso a disfunzioni, postumi di malattie o di lesioni.

Per quanto riguarda gli aspetti di carattere psichico, è noto come la emotività, la mancanza di volontà e di capacità di reazione, la temerarietà, inducono a commettere, talvolta, gravi imprudenze con conseguenze anche gravi.

E’ necessario, di conseguenza, proporzionare l’attività che si vuole intraprendere alle proprie condizioni fisiche e psichiche, abituandosi a “non fare il passo più lungo della gamba”.

MANCANZA DI TECNICA E DI ESPERIENZA

Costituisce uno dei pericoli più gravi, in quanto la mancanza di tecnica e di esperienza, che spesso sono accompagnate da un pizzico di presunzione, possono portare ad errori di valutazione e di comportamento a cui, spesso, non è più possibile porre rimedio.

E’ importante saper valutare bene tutti gli elementi che contribuiscono alla buona riuscita di una escursione, dalla valutazione delle condizioni ambientali, alla scelta dell’equipaggiamento, lo studio degli itinerari, il senso di orientamento, saper ovviare ad inconvenienti o essere in grado di affrontarli nel miglior modo, saper valutare le proprie capacità e quelle degli altri in relazione all’attività da svolgere.

Tutto ciò si matura con l’esperienza. Quando questa manca o non è sufficiente è cosa saggia rivolgersi a persone qualificate.

MANCANZA DI ALLENAMENTO E DI PREPARAZIONE SPECIFICA

Ogni attività comporta un certo dispendio di energie e questo è maggiore se l’attività si svolge in ambiente montano.

E’ bene avere abbia una buona condizione fisica e un livello di preparazione commisurati al tipo di percorso che ci apprestiamo a percorrere.

Spesso l’impreparazione diventa la causa diretta di incidenti dovuti a fattori oggettivi; la vera fatalità è molto rara.

Affrontare un percorso più impegnativo delle nostre capacità è già un pericolo soggettivo che aumenta il rischio di pericoli oggettivi: dove un esperto passa un tratto difficile con tranquillità, molto velocemente e stancandosi poco, un altro può consumarvi molte più energie e impegnarvi molto più tempo. Questo fatto si traduce direttamente in sicurezza.

E’ importante passare velocemente in una zona con pericolo di caduta sassi, avere forze sufficienti per tirare velocemente la camminata quando il tempo si mette al brutto.

DISATTENZIONE

La disattenzione è assolutamente da bandire, nell’ambiente montano, perché causa di gravi pericoli.

Essa, di solito, aumenta man mano che riduce l’interesse per l’attività che si sta svolgendo.

Aumenta anche quando diminuiscono le difficoltà o crescono la fatica e la spossatezza.

Sono questi i momenti in cui la disattenzione è più insidiosa.

Una disattenzione sommata ad un pericolo oggettivo può diventare causa di incidente più o meno grave.

In ogni momento è necessario essere presenti a se stessi, calmi e buoni amministratori della prudenza.

EQUIPAGGIAMENTO INSUFFICIENTE O NON APPROPRIATO

La necessità di un equipaggiamento valido, sia qualitativamente che quantitativamente è dettata in modo determinante dal bisogno di proteggere l’organismo dagli effetti del freddo, del vento, dell’umidità, che possono produrre danni irreparabili.

L’equipaggiamento deve essere scelto in modo da consentire una sufficiente traspirazione, di misura adeguata, senza strette allacciature che impediscono una buona circolazione del sangue, cosa che può provocare congestioni o congelamenti.

La scelta degli indumenti deve essere basata sul principio della doppia finestra per formare un’intercapedine d’aria isolante. A tal fine è preferibile indossare due indumenti leggeri, uno sull’altro, che uno solo pesante.

 

 

 

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