Sentiero naturalistico del Lander da Piano d’Arta

Sentiero naturalistico del Lander da Piano d’Arta

“L’ombra di un’ombra, impercettibile, appena mi sfiora mentre cammino nel bosco. Il sospiro di tutta la vita, per un attimo, passa leggero, sulla mia vita”

(Maria Ivana Trevisani Bach)

Partenza: Maina Madonute – Piano d’Arta (Udine)

Dislivello: 680 m.

Tempo percorrenza: ore 3,30

Cartografia: Tabacco 1:25000 n.09 “Alpi Carniche Carnia Centrale”

Sentieri CAI : 408

L’inizio del sentiero 408 incomincia subito con salita decisa che prosegue rapidamente nel bosco. Dopo alcuni tornanti arrivo in una zona aperta dove incontro uno stavolo per tornare in zona boschiva caratterizzata da grandi faggi.

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                                           veduta della valle del But

Dopo pochi minuti trovo il bivio che in breve mi porterà al bivacco del Lander (1190 m.) e con molta attenzione inizio a percorrere il sentiero che sale costeggiando una zona di erosione protetta da una staccionata (assolutamente vietato uscire o sporgersi dalla staccionata!)

Finalmente arrivo alla fine dove trovo una piazzola attrezzata con parapetti e ringhiere ed una piccola campana (che suono ripetutamente..)

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Da qui ammiro i torrioni e pinnacoli in roccia (morfologie sviluppatesi grazie all’alternanza di livelli calcareo-dolomitici e calcareo marnosi a differente erodibilità; si mantengono stabili (relativamente) grazie all’assetto pressoché orizzontale della stratificazione).

all lander

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all lander

rientro per lo stesso itinerario dell’andata.

Considerazioni personali:

ero indecisa se fare questa escursione per la presenza di vipere.. (forse per fortuna o per attenzione non ne ho vista neanche una) ma ero troppo attratta dal percorso e quindi sono partita e sono stata felice di averlo fatto. Bellissimo il sentiero quasi sempre nel bosco, sempre ben segnalato e soprattutto con aree attrezzate per la sosta e cartelli informativi. Personalmente ho trovato faticoso il primo tratto (cosi come da indicazioni che avevo trovato) ma soprattutto l’ultimo dal bivacco alla piazzola della campana (per la salita,  per il terreno erosivo e per la ristrettezza del sentiero) ma mentre, ciò che mi ha spinto nel primo tratto era la non stanchezza, nell’ultimo mi ha dato una mano.. la meraviglia assoluta di ciò che avrei visto.. mai avrei potuto fermarmi! Purtroppo mi sono fermata il tempo utile per due foto (molto vento e come da foto .. pioggia sopra la testa.. che non gradivo prendere in discesa su quel terreno) per poi ridiscendere veloce verso il bivacco.

Consigliato a tutti.

 

 

 

 

 

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